L'arcipelago delle isole Egadi

Le Isole Egadi sono un arcipelago, dal punto di vista geologico sono collegate alla Sicilia.

L’arcipelago è composto di tre isole principali e due minori di fronte alla costa occidentale della Sicilia, sono formate dalle isole Favignana, Marettimo, Levanzo e due altre minori, poco più che scogli di nome Formica e Lampione. fanno parte del comune di Favignana, provincia di Trapani
Il clima è molto mite nei mesi invernali (la minima è 5 gradi), invece presenta lunghe estati soleggiate e calde (la massima di 45 gradi), Poche le precipitazioni.
Sono presenti tracce di antichissimi insediamenti umani, che si hanno maggiormente a Levanzo e in misura minore a Favignana.

I Romani, nel 241 a.C,. occuparono le isole dopo la battaglia navale finale della Prima Guerra Punica in cui Lutazio Catulo distrusse la flotta cartaginese. Alla fine dell'impero romano le isole caddero in mano dei Vandali e dei Goti ed in seguito dei Saraceni.
Nel 1081 vennero occupate e rafforzate dai Normanni.
Seguirono il destino della Sicilia fino al XVI secolo in cui divennero proprietà dei Pallavicini-Rusconi di Genova e dal 1874 dei Florio che potenziarono le tonnare di Favignana.

Diamo uno sguardo alle tre isole principali:

L'Isola di Favignana è la maggiore delle Isole Egadi, ha una superficie di 19 kmq e uno sviluppo costiero di 33 km frastagliate e sono presenti molte cavità e grotte, dista circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, di fronte alle città di Trapani e Marsala, di fronte alle Isole dello Stagnone .
Il nome di Favignana, anticamente, era Aegusa termine che significa farfalla data la forma dell'isola.
Il nome attuale deriva dal Favonio che è un vento caldo di ponente che ne influenza il clima molto mite. Nonostante nell'antichità fosse ricca di vegetazione, oggi ne è priva a causa del continuo disboscamento. L'altitudine massima dell'isola è quella del Monte Santa Caterina, di 314 metri s.l.m. e una collina alta 252 metri. Sul lato meridionale sono presenti gli isolotti Galera e Galeotta.

Favignana presenta alcune tracce preistoriche di insediamenti umani; è menzionata da Tucidide come sede di un insediamento fenicio.
Nel 1081 i Normanni vi costruirono un villaggio e robuste fortificazioni, il forte Santa Caterina e San Giacomo. Nel periodo angioino sorsero le due tonnare.
Nel 1874 l'isola appartenne ai Florio che ne consolidarono le tonnare e vi realizzarono una villa in stile liberty. Favignana è nota per le sue cave di tufo, per le grotte e per la pesca del tonno con la tonnara, di origine araba. La tonnara di Favignana è una delle poche rimaste in attività in Italia.
L'isola offre oltre alla macchia mediterranea, composta da Oleastro, Carrubo, Lentisco, Euforbia.

L'Isola di Marèttimo è una frazione del comune di Favignana.
L'antico nome greco dell'isola, citato da Polibio, era Hierà Nésos, che indica "Isola Sacra".
Il nome attuale deriva probabilmente da "Marìtima", nome a che compare già nell' Itinerario Antonino del III secolo dopo cristo.
Alcuni studiosi suggeriscono che l'origine del nome sia da ricercare nell'abbondante presenza del timo selvatico. Questa non è tuttavia l'unica tipologia di erba che cresce spontaneamente nell'isola, il cui clima del tutto particolare ha contribuito allo sviluppo di una flora straordinaria.
Le antiche popolazioni Fenici, Elimi, Sicani, di questa piccola area del Mediterraneo, le diedero il carattere di sacralità.
Diversi autori citano Hierà come il luogo dove venne firmato il trattato di pace tra Romani e Cartaginesi dopo la dolorosa battaglia delle Egadi.
Il castello di Punta Troia, costruito in periodo normanno (circa 1140) sui resti di una preesistente torre di avvistamento araba, in seguito venne usato anche come carcere. Nel periodo borbonico all'interno delle carceri fu detenuto anche Guglielmo Pepe.
Il collegamento marittimo con Trapani dura circa tre ore in traghetto e un'ora in aliscafo.

L'Isola di Lèvanzo è la più piccola delle Isole Égadi avendo una superficie di appena 5 km quadrati.
È composta da rocce calcaree bianche che mostrano numerose grotte.
L'antico nome romano dell'isola era Phorbantia dal nome di una particolare spezia presente nella flora del posto.
Il paese è un piccolo gruppo di case su un porticciolo, è priva di strade rotabili, a parte un piccolo tratto di strada asfaltata che conduce alla spiaggia del Faraglione. Ciò più che uno svantaggio, è invece il miglior contributo per l'integrità della sua bellezza paesaggistica.
Il promontorio più alto è il pizzo Monaco, 270 m.
Sulla costa si ci sono alcune grotte, la più nota è la Grotta del Genovese, sono stati rinvenuti resti risalenti al mesolitico, circa 6.000 - 7000 a.c. e sulle pareti ci sono esempi di arte rupestre.