I castelli, le torri e le fortificazioni in Sicilia

Castelli e torri
Differenti civiltà si sono susseguite in Sicilia, sia per l'importanza strategica del luogo, sia per il clima clemente. Tutte le dominazioni hanno lasciato al loro passaggio segni tangibili come i castelli, che raggiunsero il loro massimo splendore durante il medioevo.
Nati per scopi di difesa e di controllo del territorio, oggi i castelli sono diventati luoghi di attrazione per turisti amanti dell'arte.
Tra i castelli più belli possiamo citare:

Castelli di Paternò (Catania)
E’ Ruggero D’Altavilla che costruì il maestoso castello sulla rupe lavica di Paternò ed è sempre lo stesso Ruggero che fece costruire a scopo difensivo altri castelli come quello di Adrano, Motta, Troina.
Il castello di Paternò sorge su alcuni resti di una costruzione araba fatta costruire dall’emirato musulmano dell’epoca a scopo difensivo.
Col tempo il castello normanno non ebbe solo motivi bellici ma anche residenziali e amministrativi. Molti sono stati i personaggi storici che lo hanno abitato il più famoso è Federico II di Svevia che vi soggiorno nel 1221 e nel 1223.
Il castello fu poi abitazione della regina Eleonora D’Aragona alla morte di Federico II D’Aragona avvenuta nel 1337. Divenne in seguito dimora della regina Bianca di Navarra che nel 1405 dal castello normanno promulgava le “Consuetudini della comunità di Paternò”.
Il castello infine passò poi alla famiglia Moncada, che governò la città per oltre IV secoli e che lo trasformò in carceri, sono presenti ancora alcuni graffiti ne sono il malinconico ricordo.
Restaurato negli anni scorsi si può visitare. Per informazioni contattare direttamente il comune di Paternò o l’azienda Autonoma.

Torre di Sollima (Messina)
L’antica torre di guardia che viene indicata come Torre di Sollima, dal nome della nobile famiglia messinese proprietaria della costruzione nel XVI secolo.
La costruzione, a forma cilindrica e alta circa tredici metri, presentava il tetto conico, due finestre di piccole dimensioni e una bassa porta. Essa faceva parte del cintura di guardia e di difesa della costa ionica contro le invasioni dei nemici.
I vari avamposti comunicavano tra loro attraverso segnalazioni col fumo di giorno e col fuoco di notte. Nei casi di una grave emergenza si suonavano simultaneamente le campane d'allarme: la popolazione era così avvertita e poteva fuggire nelle alture vicine.
Dopo la fine delle incursioni arabe la costruzione subì varie modifiche: le finestre e la porta diventarono molto più ampie e fu costruita una larga terrazza, corredata di merli, che sostituì il precedente tetto conico.
Successivamente la torre di guardia diventò torre di trasmissione con un telegrafo a asta.

Castello di Rometta (Messina)
L'importanza del castello di Rometta deriva al luogo in cui si trova, cioè l'acropoli della città di Messina dove la popolazione si rifugiava tutte le c’era il rischio di un invasione.
Rometta si erge come un baluardo naturale isolato circondato da precipizi e impervie vallate, grazie alla sua posizione poté fare della fortezza di Rometta uno dei luoghi più formidabili di resistenza dell'intera Isola.
A oriente del castello era posto un muro di sbarramento, mentre sulla spianata dove c’era il borgo medievale esiste un dirupo che costituì la parte più elevata e munita del castello, circondata da possenti mura.
I Greci, i Romani, gli Arabi, i Bizantini e i Normanni inserirono nuove realizzazioni difensive,
È rimasta nella storia la faticosa conquista della rocca da parte degli Arabi guidati da Ibn Ammar (925) dopo un assedio durato oltre un anno.
Sino alla fine del Trecento il castello fu adoperato come residenza del capitano della città.

Castello di Misilmeri o dell'emiro (Palermo)
Il Castello dell'Emiro è costituito da una torre poligonale, alcune volte a crociera sostenute da colonne angolari e tratti di cortine murarie, il tutto arroccato su di una rupe.
Del castello non siano molte notizie, la sua struttura rientrava nel piano di controllo territoriale arabo ed era costituita da una torre successivamente attorniata da mura.
Nel 1068 nei pressi del castello si combatté una dura battaglia tra Arabi e Normanni per la vinta poi da quest’ultimi.

Il Castello fu donato da Ruggero Altavilla all'ammiraglio Giorgio d'Antiochia che a sua volta lo girò alla famiglia dei Chiaramonte a partire dal 1340, che apportò alcune modifiche al castello, a partire da un aumento della cortina di mura concentriche e la cappella dedicata a Sant'Antonio, oggi poco visibile.
Nel 1800 con l'abolizione del baronaggio, e la conseguente mancanza di nuovi proprietari, il castello subì un lento ma inesorabile declino.

Castello di Bauso (Messina)
Il castello fu edificato nel 1592 per il Conte di Bevuso - Antico nome di Bauso.
Oggi il Castello conserva poco dell'antica gloria posseduta per colpa delle continue contese con i suoi eredi e lo stato,
Attualmente il Castello conserva solo una sala intatta con uno stemma affrescato sul soffitto ed alle pareti dei medaglioni in marmo con delle iscrizioni poste su lapide; tali medaglioni raffigurano quattro membri della famiglia Pettini.

Castello Fiumenidisi (Messina)
Il castello Belvedere di Fiumedinisi è nominato così per la sua posizione dalla quale domina la riviera ionica da Capo Alì a Capo Sant'Alessio. Per raggiungere il castello bisogna percorrere la strada rotabile Fiumedinisi-Acqua Rossa e poi proseguire per un sentiero collinare per un chilometro circa.
Il castello fu costruito dagli Arabi nel IX secolo come fortezza.
Durante la seguente dominazione normanna fu ampliato e adibito a residenza del signore del luogo.
Fu nei boschi attorno a Fiumedinisi che nel 1197 l'imperatore Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, morì improvvisamente durante una battuta di caccia.
Il castello nel secolo XIV passò al capitano di ventura Giovanni Mangiavacca e poi alla famiglia Romano Colonna che lo abbandonò perché troppo distante dal centro abitato.
Dell'antico castello rimangono solo i ruderi dei muri esterni con gli alti merli e le cisterne sottostanti.
Nelle zone vicini al castello è stata individuata in una zona archeologica l'antica colonia greca di Nisa.