I monumenti siciliani : valle dei templi, templi, palazzi, tombe, cappelle, duomi, siti archeologici

La Sicilia è ricca di monumenti, alcuni fanno parte del patrimonio nazionale dell’UNESCO, da ricordare la Valle dei Templi è un sito archeologico che risale al periodo della Magna Grecia, situato nei pressi di Agrigento.
Dal 1998 è stata inserita nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell'umanità, redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, una delle principali di tutta la Sicilia.


La Valle dei Templi è caratterizzata dai resti di ben sette templi in stile dorico:


Il Tempio di Giunone, dedicato all'omonima dea greca, fu realizzato intorno nel V secolo a.C. e bruciato nel 406 dai cartaginesi. Era il tempio in cui si celebravano le nozze.

Il Tempio della Concordia, costruito anch'esso nel V secolo, il nome deriva da un'iscrizione latina rinvenuta nelle vicinanze dello stesso tempio. Attualmente è quello meglio conservato. Fu modificato in tempio sacro nel VI secolo d.C.

Il Tempio di Eracle, il più antico, era dedicato alla venerazione del dio Eracle, uno dei più Distrutto da un terremoto, è oggi formato da appena otto colonne.

Il Tempio di Zeus Olimpico (Giove), edificato per onorare l'omonimo dio dopo la vittoria del 480 a.C. sui cartaginesi, è contraddistinto dalla presenza dei cosiddetti talamoni, statue di grandi dimensioni con sembianze umane.

Il Tempio dei Dioscuri (o di Castore e Polluce) fu costruito per onorare i due gemelli figli di Giove eSparta. Restano appena quattro colonne. È l’emblema della città di Agrigento.

Il Tempio di Vulcano, risalente al V secolo, che doveva essere una delle costruzione più enormi della valle, è anche, però, uno dei templi più rovinati dal tempo e dai fenomeni naturali.

Il Tempio di Esculapio, eretto distante dalle mura delle città, era luogo di pellegrinaggio dei malati in cerca di guarigione.


La valle dei Templi inoltre ospita la tomba di Terone, un monumento di tufo di ragguardevoli dimensioni a forma di piramide, che si crede innalzato per ricordare i caduti della Seconda guerra punica.


Un altro monumento simbolo della città di Palermo e della Sicilia è il Palazzo dei Normanni:
Il palazzo reale è posto nel luogo più alto dell'antica città tra le depressioni dei fiumi Kemonia e Papireto.
Alla costruzione vengono attribuite origini molto antiche ma venne edificato, molto probabilmente, all'epoca araba (IX secolo) che si deve attribuire l'edificazione del maestoso Qasr, "Palazzo" o "Castello". Ciò nonostante, furono i Normanni a trasformare questo luogo in un centro polifunzionale, simbolo del potere della monarchia.
Con la casati degli Svevi di Federico II, che vi risiede solo nell'età giovanile, il palazzo rimane sede della scuola poetica siciliana e dell'attività amministrativa e della cancelleria. Il ruolo periferico della città inizia con gli Angioini e gli Aragonesi che privilegiarono altre sedi come Napoli.


La rifioritura del palazzo si ha con i viceré spagnoli che, nella seconda metà del XVI secolo, scelsero di risiedervi adeguandolo alle nuove esigenze difensive e di rappresentanza, ristrutturandolo e creando bastioni. Durante il regno dei Borboni furono realizzate le sale di rappresentanza (Sala Rossa, sala Gialla e Sala Verde) e fu ristrutturate Sala d'Ercole, con gli affreschi illustrante le fatiche dell'eroe mitologico. Un profondo restauro ha subito negli anni '60.
Dal 1947 il Palazzo dei Normanni è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana.

La fortezza, come abbiamo detto, è stata ampliata e ristruttura da Ruggero II che fece erigere la Cappella Palatina e annettere dei corpi turriformi la cui altezza venne ridotta nel XVI Identifica le parti normanne con la Torre Pisana e con la Torre della Gioaria.
Al secondo piano del palazzo (detto "Piano parlamentare") si trovano la Sala d'Ercole, dove si riunisce il Parlamento siciliano, e la Sala di re Ruggero II, ricca di pregiati mosaici con motivi ornamentali, raffiguranti intrecci floreali ed animali, la sala dei venti, la sala Giallae la sala dei Viceré.
Due scale laterali portano alla cripta. Questa si organizzata in un vano a pianta quadrata sottostante al presbiterio, scompartito mediante due colonne di pietra e con una grande abside centrale e due piccole laterali.


La Cappella Palatina, che sorge nel Palazzo Reale, è a schema basilicale a tre navate, divise da archi ad ogive con la particolarità della cupola eretta sul santuario triabsidato. Le navate sono suddivise da colonne di spoglio in granito con capitelli compositi.

Il soffitto ligneo della navata mediana e la travatura delle altre sono intagliati e dipinti in stile arabo. Nelle stelle lignee in ogni spicchio ci sono animali, danzatori e scene di vita cortigiana islamica.
La Cappella Palatina fu benedetta nel 1140 e dedicata ai santi Pietro e Paolo da Ruggero II di Sicilia La Cappella è stata definita un vero miracolo d'armonia spaziale e decorativa, quest'ultima frutto di una felice fusione tra impianto centrale bizantino (presbiterio) e schema basilicale latino (navata).


Un altro monumento importate per chi và in Sicilia è il Duomo di Messina
Il Duomo di Messina, dedicato a Maria Assunta, è la Basilica Cattedrale Protometropolitana dell'Arcidiocesi di Messina. Sorge in pieno centro storico di Messina, dove espone con la facciata ed il campanile sull'ampia Piazza del Duomo.

Le origini del Duomo di Messina risalgono al periodo normanno e fu il Ruggero I di Sicilia a volerne la rifondazione, dopo la profanazione e i guasti apportati dai Saraceni durante la loro dominazione. Fu consacrato il 22 settembre 1197 dall'Arcivescovo Berardo.
Le strutture originarie del sacro edificio, lungo il corso dei secoli, sono andate soggette a moltissime trasformazioni, talora con l'aggiunta di elementi architettonici e decorativi che riguardavano al gusto del tempo. Ciò fu da disastrosi eventi, soprattutto da terremoti.
Con il barocco, con la sovrapposizione di elementi che deturparono la nobiltà e semplicità delle linee.
Dopo il terremoto del 1783 fu persino modificata la struttura per il gusto di coprire una cupola lignea all'incrocio della navata col transetto. Fu abbattuto il campanile e furono accostate due torri neogotiche alle absidi.
Con il terremoto del 1908 l'edificio crollò quasi completamente. La ricostruzione, operata negli anni Venti, riportò il tempio alle linee originarie.
Il 13 giugno 1943 due bombe incendiari sganciati nel corso di un'incursione aerea alleata trasformarono in un rogo la Cattedrale.
Nell'agosto del 1947 la Cattedrale veniva riaperta al culto e dal Papa Pio XII veniva insignita del titolo di Basilica. Le statue, i marmi ed i mosaici sono quasi tutte copie degli originali perduti.
Un altra zona archeologica importante è quella di Selinunte:

Selinunte era una antica città greca sulla costa sud-occidentale della Sicilia.
Il sito archeologico è composto da cinque templi realizzati intorno ad una acropoli. Dei cinque templi solo il tempio E detto il tempio di Era è stato ricostruito.

Secondo Tucidide, Selinunte fu fondata verso la metà del VII secolo a.C. da coloni greci provenienti da Megara Iblea.
La città ebbe una vita breve (circa 200 anni). La città arrivo fino a raggiungere le 25.000 unità. Il nome deriva dal prezzemolo selvatico (σέλινον in greco) che i coloni vi trovarono in abbondanza, successivamente fu distrutta dai Cartaginesi.
Selinunte fu successivamente ricostruita da coloni greci e punici. Nel 250 a.c. Roma, dopo aver sconfitto Cartagine dopo la prima guerra punica, distrusse una seconda volta la città, che non si riprese più.

Il parco archeologico di Selinunte si trovano sul territorio del comune di Castelvetrano, nella zona meridionale della provincia di Trapani. Tutto il terreno (40 ettari) forma oggi un parco archeologico
I resti di Selinunte sono divisibili in tre aree principali, l'Acropoli, la collina orientale, e il santuario della Malophoros.