Musei siciliani : museo archeologico Palermo, museo civico Catania, museo internazionale Marionette, casa museo Giovanni Verga a Catania

La Sicilia, isola stupenda incastonata nel centro del Mediterraneo, luoghi di culture e civiltà diverse che si sono susseguite nel tempo lasciando molte testimonianze.
Per questo in Sicilia sono presenti molti musei che testimoniano la presenza dei popoli e delle culture che hanno vissuto nell’isola.
Tra i musei più importanti possiamo citare:

Museo archeologico regionale (Palermo)

Il Museo Archeologico Regionale "Antonio Salinas" di Palermo possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca d’Italia, che riguardano la storia dell’isola.
Il Museo, da un lato, illustra le diverse periodi dell'arte e delle civiltà della Sicilia occidentale, dalla preistoria al medioevo; dall' altro, rimanda alla storia del collezionismo sette-ottocentesco attraverso l'esposizione di importanti collezioni, in alcuni casi provenienti da altre regioni d’Italia.
Al piano terra, una sezione è dedicata ai oggetti rinvenuti durante gli scavi subacquei: materiali provenienti da navi che sono naufragate sulla costa siciliana, ceppi di piombo, ancore di pietra, anfore ed iscrizioni che vanno dalla civiltà dei Punici a quella dei Romani.
Da vedere nella sezione fenicio-punica due grandi sarcofagi antropomorfi del V secolo a. C., provenienti dalla necropoli di Pizzo Cannito, stele votive e sculture di divinità fenicie da Mozia e da Lilibeo, insieme ad una splendida serie di edicole dipinte arrecante il segno di All'area archeologica di Selinunte.
Infine, sono dedicate alcune sale al materiale proveniente dai templi di Selinunte, come la ricomposizione del frontone orientale con Gorgone del tempio C, molte metope con rilievi mitologici (templi C ed E), sculture d’età arcaica e classica, la Tavola selinuntina che ricorda la ricchezza della città, le stele gemine del santuario di Zeus Meilichios.
In un'altra sala sono custoditi i reperti originari da Himera e vi è stata ricomposta, tra l’altro, la sima laterale dell’Athenaion, il tempio dedicato alla dea Atena, con i gocciolatoi a testa di leone.

Altre sale raccolgono sculture greche e romane provenienti da Megara, Solunto, Camarina , Tindari ed Agrigento. Tra le opere di maggior importanza artistica indichiamo il grande ariete in bronzo (III secolo a. C.), che proviene da Siracusa, e l’Atleta che abbatte un cervo, copia romana da un originale di Lisippo (scultore ellenistico del IV a.C.).
L’epoca romana è, invece, testimoniata da una collezione di sculture e da mosaici tolti dalle ville di Piazza Vittoria a Palermo, dov’era quasi sicuramente collocato il foro della città romana.

Merita di essere ricordata la Collezione Casuccini acquisita tra il 1864 ed il 1869, che costituisce la più notevole e ricca raccolta di antichità chiusine al di fuori della Toscana. Gli oggetti esposti provengono da Chiusi, dagli scavi realizzati nei possedimenti del conte Pietro Bonci Casuccini (Chiusi, 1757 - 1842).
La collezione venne messa in vendita dai nipoti del fondatore, Ottavio e Pietro.
Acquistata dal Regno d’Italia nel 1865, venne destinata al “Regio Museo Archeologico di Palermo” per la disponibilità di spazi espositivi adeguati.
Nel nucleo originario del Museo confluirono, sempre nell'800, anche oggetti provenienti da collezioni antiquarie di proprietà ecclesiastica (Museo di San Martino delle Scale) e dall' acquisto e donazioni di collezioni private (Collezione astuto, medagliere Gandolfo,  ecc.).
La collezione etrusca è costituita da sarcofagi, statue-cinerarie, cippi, ceramiche attiche a figure rosse e nere, urne, bronzi e corredi funebri.

Museo civico (Catania)
Il Museo civico di Catania si trova all’interno del Castello Ursino, fatto costruire da Federico II di Svevia intorno al 1240, adibito a museo civico dal 20 ottobre 1934.
Il museo, è rimasto chiuso per moltissimi anni a causa di mancanza di fondi e per la ristrutturazione. Nel 1995 è stata riaperta un'ala del castello per rendere utilizzabile la parte relativa alla pinacoteca. In essa sono custodi opere di Michaël Borremans, Luca Giordano, Beato Angelico, Giulio Cesare Procaccini, e scuola di Josè de Ribera, per citare solo i più famosi.
Il dipinto più importante è comunque un'Adorazione dei Magi del pittore fiammingo Simone di Wobreck.
Per il periodo rinascimentale sono presenti dipinti di Bernardino Niger, Antonello de Saliba e Luis de Morales, del periodo barocco abbiamo le bei quadri di Caravaggio, Pietro Novelli e Antoon Van Dyck.
Sono presenti una collezione di opere di artisti catanesi comprende pitture di Giuseppe e Michele Rapisardi e Giuseppe Sciuti, e diversi altri.
Segue poi la collezione numismatica ricca di preziose monete del periodo greco-romano..
Per finire una considerevole collezione di crateri greci fra cui risalta un cratere attico con disegni di Teseo che decapita la Gorgone.

Il Museo internazionale delle Marionette
Il Museo internazionale delle Marionette a Palermo, è intitolato ad Antonio Pasqualino, un vero e proprio esperto nel campo delle tradizioni popolari.
La sede, nel quale si trovano collezioni di pupi siciliani, marionette e burattini provenienti da tutto il mondo, si trova alla “Kalsa”, in un edificio d’ottocento metri quadri distribuito su due piani.
La biblioteca sono presenti circa tremila volumi sulla storia delle marionette e dei pupi, sullo studio delle tradizioni popolari.
La videoteca del museo permette di rivivere gli spettacoli teatrali di differenti culture e tradizioni, ma ciò che rende stupendo il museo dell’immaginazione è la presenza di circa tremilacinquecento marionette a bastone , a guanto e a fili, a oltre, naturalmente, ai pupi palermitani, napoletani e catanesi.
Il museo è rappresentato dalle collezioni di pupi appartenenti alla scuola palermitana con le teste tonde in legno e gli occhi mobili oppure quella catanese più alti di quelli palermitani e con le ginocchia più rigide. In una delle sale si possono guardare le marionette morte in modo violento con corpo martoriato e la testa mozzata .

Casa Museo di Giovanni Verga (Catania)
La Casa natale è ubicata nel centro storico, a poca distanza dal Duomo, è un un appartamento al secondo piano di un palazzo ottocentesco, è il luogo in cui Verga trascorse la sua infanzia e risiedete per lunghi periodi circondato dai familiari. Dopo la morte, la casa venne acquistata dalla Regione Siciliana ed aperta al pubblico.
Nel museo sono custoditi gli arredi ed i libri che appartennero a Giovanni Verga sono presenti oltre 2600 volumi figurano opere di Rod, Di Giacomo, Capuana, Oriani, Deledda, Marinetti, Borgese, Villaroel, nonché di autori russi e francesi come Turgenev, Tolstoj, Dostoevskij, Zola, Flaubert, Dumas, Maupassant, Gorkij.
Dopo la scomparsa dello scrittore, in via S. Anna fu ritrovato quanto rimaneva della passione pionieristica del Verga per la fotografia.
Le pellicole e le lastre (oggi raccolte in una collezione privata) svelano un interesse documentario che non si allontana molto ideologia verista.
Le fotografie ritraggono soprattutto volti familiari allo scrittore: la madre, gli zii i nipoti, ma anche i contadini che lavorano per la famiglia Verga ecc..